Cosa sta facendo l’Italia per smaltire i materassi che finiscono, nei migliori dei casi, nelle discariche o il più delle volte per le strade italiane o buttati in qualche bosco?
Sapevate che un materasso ci mette più di 100 anni per biodegradarsi?
Consumare articoli tutti i giorni è ormai la norma di tutti noi. Ma purtroppo non sempre pensiamo dove vanno a finire quei materiali che buttiamo e soprattutto se, e come, potrebbero essere riutilizzati.
Nel settore domestico si sono fatti grandi passi avanti con la raccolta differenziata: ma forse questo non ha fatto altro che renderci superbi e mettere in pace la nostra coscienza perché ci diciamo che ogni cosa, o quasi, che consumiamo a casa viene recuperata facendo la differenziata in carta, plastica, umido.
Ma il giorno in cui decidiamo di cambiare il materasso.. cosa succede di quello vecchio?
In Canada, America, Francia e Belgio si sono già organizzati.
Tutto è partito dal Canada nella città di Quebec con la azienda Recyc Matelas che nel 2007 ha iniziato a ricuperare e riciclare i materassi.
E’ stato un grande successo e in un anno hanno riciclato più di 300.000 materassi.
L’iniziativa si è poi estesa in altre città del Canada e in Florida con la nascita della Recyc – Carpets.
Addirittura gli americani hanno creato il “Mattress Recycling Council” che raggruppa i maggiori produttori di materassi del paese.
Fortunatamente le buone idee fanno il giro del mondo e nel 2010 si è creata anche in Francia la società Recyc Matelas Europe, nata da una joint venture con la casa madre Recyc Matelas Canada.
Come funziona il processo?
Queste aziende utilizzando le loro tecnologie di smaltimento, riescono a separa
Processano 30.000 materassi al mese e spesso riescono anche a recuperare il legno delle doghe e dei letti.
I clienti di questa società sono gli stessi produttori di materassi e le grandi catene di alberghi.
In Italia invece si portano i materassi alle discariche, li si inceneriscono e non si recupera ogni componente, come fanno i nostri vicini francesi.Infatti sono esplosi tanti
Sarebbe così un peccato copiare i Canadesi e i Francesi?
Noi addetti ai lavori ci auguriamo che queste iniziative di recupero si sviluppino anche in Italia per il bene dei consumatori e soprattutto dell’ambiente!